Privacy, Cookies e normative, come fare?

Il 10 gennaio 2022 sono entrate in vigore le nuove linee guida sui cookies emanate dal Garante privacy il 10 giugno scorso.

Con la nuova normativa ci sono nuovi adempimenti per i titolari di siti web ed adeguarsi non è di certo un optional.

L’ obiettivo, con questo aggiornamento, è quello di rendere l’ utente più consapevole sull’ utilizzo dei propri dati personali.

Cookies: ma di cosa stiamo parlando?

Innanzitutto capiamo bene di cosa stiamo parlando.

I cookies sono delle “tracce” lasciate sui dispositivi che vengono utilizzate per tracciare il comportamento dell’ utente, per capire meglio chi è e cosa cerca.

In base alla tipologia di informazioni memorizzate possiamo distinguere due grandi categorie di cookies: quelli tecnici e quelli di profilazione.

Con i cookies tecnici si intendono quelli necessari per il funzionamento del sito web o per erogare un servizio esplicitamente richiesto dall’ utente.

Con cookies di profilazione invece, si intendono i cookies utilizzati per individuare schemi comportamentali utili a modulare la fornitura del servizio in modo sempre più personalizzato nonché per inviare messaggi pubblicitari graditi all’utente.

Cosa stabilisce esattamente la normativa?

  1. il divieto di utilizzare caselle di consenso ai cookie pre-selezionate;
  2. il divieto di considerare lo scroll-down come metodo di acquisizione implicito del consenso;
  3. il divieto di impedire agli utenti che non abbiano accettato i cookie di fruire dei contenuti del sito web (c.d. cookie wall);
  4. la possibilità per l’utente di scegliere le preferenze sui cookie da accettare o meno, scelta che potrà essere richiamabile anche durante il prosieguo della navigazione, mediante un link o pulsante posizionati nel footer del sito;
  5. l’utilizzo di un pulsante “X” per proseguire la navigazione senza l’attivazione di alcun cookie;
  6. l’utilizzo, all’interno del banner, di pulsanti di uguali forme, colori e dimensioni.

Come fare per adeguarsi?

La soluzione non è immediata e non può essere una valida per tutti.

L’ analisi del singolo progetto diventa quindi una parte fondamentale del processo di adeguamento alla nuova normativa.

Cosa si rischia?

In caso di ispezione e susseguente procedimento, una sanzione può variare a seconda della gravità e delle circostanze, fino ad un massimo di 20 milioni di euro, o il 4% del fatturato mondiale annuo di gruppo, qualora le misure relative al consenso ed informazione degli interessati, nonché relative all’esercizio dei diritti di questi non siano conformi alle previsioni del GDPR.

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